BAM! with my Son
E’ da molti anni che si sente parlare del BAM! e l’ho sempre sognato, perché rappresenta la possibilità di poter essere un cicloviaggiatore, anche se per un tempo limitato di tre giorni. E’ il bello di sentirlo nel cuore a prescindere da quanti chilometri solcheranno le ruote. Quel pensiero libero che si imprime sui pedali, esprimendosi nel momento in cui appoggi le mani sul manubrio per essere libero di fare le proprie scelte lungo la strada del futuro.
Da diversi anni attendo il giorno X, quello della vera partenza per il BAM! Ormai non le conto più tutte le volte che ho preso il posto tenda e, all’ultimo, rimandato la partenza all’anno successivo. Una volta perché era lo stesso week end dell’anniversario di matrimonio, un’altra perché ero via e poi il lavoro, un battesimo, un giorno solo non ne vale la pena e così via tantissime scuse giustificate che hanno lasciato l’amaro in bocca.
Il BAM! lo ho sempre guardato un pò da distante, perché conscio di non essere proprio un Cicloviaggiatore con la C maiuscola come Giulia Baroncini o Dino Lanzaretti. Un appassionato sicuramente, ma come tanti altri e soprattutto senza esperienza. Comunque dentro il mio inconscio non era un semplice evento da frequentare, ma quel week end dell’anno dove potevo esprimermi liberamente con la bicicletta, perché non capita molte volte all’anno di poter pedalare 4-500 km in autonomia.
Così il tempo passa e mi “gaso” sempre di più! Gli astri sono ben allineati e fanno pensare che questa decima edizione del BAM! sia quella giusta, la mia. Poi, cosa non da poco, a casa concordano che si, posso andare a pedalare da solo tre giorni, vivendo la mia passione che tanto ho fatto raccontare al microfono di “With my Bike!” da chi il cicloviaggiatore lo è veramente.
Tre giorni percorrendo centinaia di chilometri! Io, la mia due ruote, qualche borsa carica di non so bene cosa, con la certezza che metà dei bagagli se ne torneranno a casa così come sono partiti, senza vedere nessuna alba ne tramonto.
Il giorno prima della partenza era tutto perfetto, come un’equazione matematica. Ma dentro di me c’era qualcosa che non stava andando come volevo. Ero felicissimo del mio tracciato “road to bam!” da Belluno a Mantova, ma mancava qualcosa di importante.
Così giovedì mi sveglio, salgo in macchina e vado al lavoro ascoltando le parole di Bob Dylan sulle note di “Forever Young“.
Capisco subito il senso del BAM!, di questo mio viaggio.
«May God bless and keep you always, May your wishes all come true, May you always do for other, And let others do for you, May you build a ladder to the star, And climb on every rung». Che tradotto in italiano canta «Che Dio ti benedica e protegga sempre, che tutti i tuoi desideri possano realizzarsi, che tu possa sempre fare qualcosa per gli altri, e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te, che tu possa costruire una scala verso le stelle, e salirne ogni gradino».
Così chiamo al telefono mia moglie Elena e le confido la voglia di chiedere a Giambattista, mio figlio di 10 anni, di vivere insieme la nostra prima volta al BAM!, entrambi in bicicletta! E devo dire che l’emozione più grande è stata quella, una volta arrivato a casa, di vedere Giamba illuminarsi in viso e rispondermi «si papà, voglio venire con te».
Così siamo partiti in treno da Belluno e, dopo qualche cambio, siamo scesi a Villafranca di Verona. Da lì in poi siamo saliti in sella alle nostre biciclette fino a Mantova ed è stato semplicemente un viaggio magico, uno di quelli che ricordi per tutta la vita!
Sarei un falso se negassi che mi sono mancati i miei 4-500 km in solitaria. Ma so che un giorno non mi mancherà il tempo di pedalare da solo. Questa volta avevo bisogno di vivere anche io una vera avventura, soprattutto con il cuore! In questi tre giorni di BAM! ho avuto la fortuna di pedalare insieme a mio figlio, ridere, scherzare, parlare, condividere qualcosa insieme … che purtroppo nella vita non è così scontato, ma spesso ce ne dimentichiamo.
Cosa mi sono portato a casa? Vita, amore, gioia e la speranza che questo primo BAM! insieme, sia per Giambattista una grandissima storia da raccontare negli anni e che la possa ricordare nel cuore come la prima avventura da “cicloviaggiatore” con suo papà!